Il reato di stalking
Il reato di stalking si verifica quando un soggetto commette atti persecutori nei confronti della vittima, per mezzo verbale o telefonico, causando in lei uno stato di paura e ansia che la portano temere di essere in pericolo.
Le condotte come le ripetute minacce, molestie, ricatti, pedinamenti e tutti i comportamenti intrusivi, generano nella vittima di stalking uno stato di soggezione e disagio emotivo, tali da costringerla a mutare le sue abitudini di vita.
Non è sempre facile identificare il modello di comportamento tipico di uno stalker anche se, nella maggior parte dei casi, le condotte che configurano il reato sono:
- atti persecutori, pedinamenti e appostamenti sotto casa o vicino al luogo di lavoro
- aggressioni verbali nei luoghi pubblici
- comunicazioni sgradevoli per mezzi elettronici (reato di cyberstalking)
- danneggiamento dei beni materiali della vittima di stalking
- iniziative diffamatorie al fine di turbare lo stato emotivo della persona
La legge punisce lo stalker con pene severe regolate dall’articolo 612 bis del Codice Penale, ma la problematica principale è la raccolta di prove da parte della persona che subisce gli atti persecutori.